lunedì 28 marzo 2011

NON PAGHINO I CITTADINI IN BOLLETTA LE SANZIONI ELEVATE AD ACQUALATINA DALL'ASL PER IL CASO ARSENICO!!!

CITTADINI AVVELENATI E SANZIONATI?


UN MOTIVO IN PIU' PER VOTARE AL REFERENDUM 2 SI' PER L'ACQUA BENE COMUNE


Acqualatina Spa è stata recentemente sanzionata per 50.000 euro dall'ASL di Latina per una concentrazione di arsenico nell'acqua destinata al consumo umano superiore a 10mg\litro.

Una notizia che certamente accogliamo con favore e che mette in rilievo, una volta ancora, le gravi inadempienze della società per azioni relativamente alla gestione dell'acqua.

Si tratta del primo importante passo perché il gestore privato risponda delle proprie azioni, comportamenti e inadempienze, in attesa che venga dato seguito ai dettagliati esposti già presentati alla Procura della Repubblica di Latina.

Nel contempo è doveroso e imperativo che LA SANZIONE AMMINISTRATIVA NON VENGA FATTA PAGARE AI CITTADINI attraverso l'inserimento della stessa nel bilancio consuntivo e nelle relative fatture.

Si tratta di un pericolo, purtroppo reale, necessariamente da scongiurare. Oltre al danno anche la beffa?

Cittadini prima avvelenati da Acqualatina e poi obbligati a pagare con aumenti in fattura le sanzioni elevate nei riguardi della Società per Azioni? AVVELENATI E SANZIONATI?

Auspichiamo che i sindaci delle città il cui servizio idrico è gestito da Acqualatina impediscano tale comportamento.

Si fa presente che l'oggetto della sanzione costituisce il motivo di addebito di un disservizio che spetta solo ad Acqualatina pagare perché unica responsabile, costituendo i cittadini, invece, la parte lesa di tutta la vicenda arsenico.

Poco conta se le penali, previste dal contratto originale, improvvisamente e inopportunamente con la delibera del 14 luglio 2006, siano state fatte slittare dai sindaci fino al 2012.

E poco conta la sopraggiunta deroga da parte dell'Unione Europea che non sana retroattivamente l'inadempienza della Società.

Dunque, con la medesima celerità con la quale Acqualatina invia agli utenti raccomandate

(20.000 raccomandate A/R al mese) per “azioni molto energiche di recupero crediti, indirizzate sulle diverse categorie di clienti” (pag.3 del rapporto informativo,1° semestre 2010), si chiede ai sindaci, all'ATO 4, alla Segreteria Tecnica Operativa dell'Ato4 (STO) e alla Società per azioni, di evitare un'ulteriore beffa per i cittadini facendo pagare loro i disservizi gravi di cui solo Acqualatina è responsabile.

Siamo convinti che il prossimo referendum del 12 e 13 giugno rappresenti la pietra tombale nei riguardi della gestione privatistica del servizio idrico, della speculazione economica che è posta a sua giustificazione, dei vari disservizi, beffe, avvelenamenti e prepotenze compiute ai danni dei cittadini. Votando “SI”, infatti, la cittadinanza potrà finalmente esprimersi in favore del ritorno alla gestione pubblica dell'acqua, quale bene comune fondamentale alla vita.


PS-per maggiori informazioni vedere DECRETO LEGISLATIVO 2 febbraio 2001, n° 31 coordinato al Dlgs 2 febbraio 2002, n° 27- ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano (art.2 e 19).

COMITATO PER I SI

a cui aderiscono

Aifo Latina Onlus, Ass. A SUD,ACU – Ass. Consumatori Utenti Onlus, Ass. Cantierecreativo (Pontinia) , Ass. Miche Mancino, Ass. Murales (Fondi), Ass. Scalo Culturale, Casa dei Diritti Sociali di Latina, Comitato provinciale difesa acqua pubblica, Comitato cittadino difesa acqua pubblica di Aprilia, Coordinamento Genitori democratici, Coordinamento provinciale dei circoli di Legambiente, Meet-up “I grilli e le cicale” di Latina, Micro Macro, Lipu, Portale Q4Q5, Rigas- Rete Italiana Giustizia Ambientale e Sociale, Unione degli Studenti, Unione Sindacale di Base di Latina.

Contatti: comitatopontinoperisi@gmail.com







giovedì 24 marzo 2011

Manifestazione nazionale a Roma per l'acqua pubblica, contro il nucleare e i per i beni comuni

Si svolgerà domani sabato 26 marzo per le strade della Capitale l'importante manifestazione indetta dal Comitato promotore dei referendum sull'acqua che avranno luogo il 12 e 13 giugno.
Dalla manifestazione, oltre che sul tema acqua pubblica, verranno lanciati appelli di sostegno anche al referendum che avrà in oggetto l'abrogazione del progetto nucleare italiano.

L'evento, quindi, vedrà la partecipazione non solo di quei soggetti e sigle che da anni oramai si impegnano sui territori ed a livello nazionale per contrastare i fenomeni di privatizzazione e cattiva gestione dei servizi idrici come Acqualatina, ma vi confluiranno le sigle e le organizzazioni che in questi giorni stanno mettendo in piedi una fitta rete di comitati territoriali in appoggio al referendum sul nucleare, oggi drammaticamente necessario difronte alla catastrofe di Fukushima, in Giappone.

Questa manifestazione e i referendum a cui è legata sono molto importanti per la nostra comunità e per il nostro territorio. La provincia Pontina, infatti, vessata da anni dalla prepotenza e dalla cattiva gestione di Acqualatina, e soggetta alle servitù nucleari di B.go Sabotino e Garigliano non può rimanere indifferente a questo cruciale passaggio di mobilitazione e partecipazione democratica, l'unico, oggi, che può restituire a questa gente il diritto di ritornare a decidere per se stessi e per il futuro dei propri figli.

Il bollette sballate con importi astrusi, debiti caricati sui Comuni e quindi sui cittadini utenti, dispersioni idriche ancora elevate al 60%, inadempienze gravi e bugie sul “caso arsenico” sono solo alcune dei pesanti motivi che ci spingono oggi a sostenere con forza le ragioni del “SI” per abrogare quelle norme che consentono la privatizzazione dell'acqua. Due “SI” che si coniugano in positivo con un'affermazione di valore culturale: l'acqua quale elemento essenziale alla vita degli uomini e dell'ecosistema che li circonda è principalmente un “bene comune”, una risorsa il cui accesso è un diritto inalienabile dell'individuo la cui gestione deve, quindi, essere scevra da ogni profitto economico e funzionale, unicamente, a garantirne la fruizione e la salvaguardia.
Oggi con i referendum è possibile affermare tutto ciò ed avviare anche qui nella Provincia di Latina un percorso che ci consenta di sbarazzarci di Acqualatina e riorganizzare il servizio ponendolo sotto il controllo democratico dei cittadini.

Allo stesso modo il SI al referendum sul nucleare servirà a tutelare definitivamente, e non per concessione governativa o dei nostri amministratori locali, l'Italia dall'ipotesi di costruzioni di nuove centrali nucleari affermando con forza la volontà di concentrare gli sforzi di ricerca e le politiche industriali del Paese allo sviluppo del settore energetico delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica che già oggi contribuiscono fattivamente a migliorare i bilanci energetici dei territori creando lavoro ed indotto economico diffuso ed immediato tra le comunità.
Il “SI” al referendum, quindi, varrà incommensurabilmente di più di qualsiasi ripensamento opportunista di un ministro, che solo oggi difronte alla tragedia giapponese, e per mero calcolo di consenso politico, si accorge della pericolosità dell'atomo e tecnicamente più forte di qualsiasi delibera comunale, provinciale e regionale di fatto scavalcabili dalle imposizioni del Governo centrale.

Da Latina e dal territorio pontino partirà un gruppo di persone appartenete alle sigle ed le organizzazioni che si stanno coordinando nel “Comitato pontino per i SI” per unire le forze e mettere assieme i patrimoni di esperienze e valori per condurre una campagna referendaria difficile e delicata. Il gruppo parteciperà alla manifestazione di Roma sfilando assieme al “Comitato provinciale difesa acqua pubblica”.

Con questo comunicato, quindi, invitiamo i cittadini e le cittadine di Latina e Provincia ad aggregarsi a noi per contribuire alla buona riuscita del corteo.
L'appuntamento per chi viene da Latina e zone limitrofe è alla stazione di Latina Scalo alle ore 13 di sabato 26. Da li prenderemo il primo treno regionale utile delle 13:30.
Per chi viene dal resto della Provincia l'appuntamento proposto è alla testa del binario d'arrivo del treno a Termini. Da qui lo spezzone pontino si avvierà verso piazza della Repubblica ove è prevista la partenza della manifestazione già dalle ore 14.

Per informazioni e contatti:
Referente: Alessandro Loreti 3274987926

Comitato per i SI


venerdì 11 marzo 2011

Comunicato Stampa



Nasce a Latina il Comitato referendario per i SI

Il comitato ha la finalità di raccordare le sigle associative e le organizzazioni impegnate nelle campagne per l'acqua pubblica e contro il nucleare.

A seguito dell'incontro avvenuto venerdì 4 marzo presso la sede di Legambiente a Latina, cittadini e cittadine aderenti a diverse sigle associative e di comitati hanno costituito il Comitato referendario “Per i SI”.

Il Comitato nasce per aggregare il più possibile forze sociali ed individualità al fine di sostenere la posizione del “Si” nei referendum sulla gestione del servizio idrico integrato e sul ritorno del nucleare in Italia.

Questo appello ad aggregare le forze sociali scaturisce dalla peculiarità che ha il nostro territorio e la nostra comunità di confrontarsi tutti i giorni con la gestione privatistica del servizio idrico integrato da parte della società Acqualatina e con le annose problematiche legate ai siti delle due centrali nucleari di Borgo Sabotino e del Garigliano. Sembra molto probabile, infatti, la designazione da parte del Governo di queste due località quali luoghi ove riavviare la produzione energetica da nucleare mentre, nel frattempo, è in fase di completamento la realizzazione del primo deposito italiano di scorie nucleare presso la ex centrale nucleare di Latina.

I due percorsi referendari, è vero, hanno avuto vita autonomamente assumendo caratteri del tutto peculiari di cui i promotori di questo Comitato sono consapevoli e di cui si vuole tener conto.
Da una parte, infatti, i due quesiti sulla gestione dell'acqua sono il frutto di un decennale lavoro compiuto con coraggio e solerzia dalle organizzazioni della società civile riunite in comitati civici che qui in Provincia di Latina hanno avuto espressione nel Comitato provinciale difesa acqua pubblica e nei diversi comitati locali che hanno condotto le vertenze nei diversi comuni come i comitati di Aprilia e di Formia.
Nel corso di questa lunga campagna i Comitati per l'acqua, riuniti nel Forum nazionale dei movimenti per l'acqua, sono riusciti a mobilitare un tal numero di cittadini tanto da raccoglie fino a 1,4 milioni di firme per la presentazione dei quesiti referendari ottenendo un risultato di partecipazione unico in Europa. Dopo questo straordinario risultato il Comitato promotore ha lanciato la campagna “2 Si per l'acqua bene comune” a cui ci sentiamo di aderire proseguendo quel percorso che ci ha visto protagonisti con i nostri banchetti.

Diversamente, il quesito referendario che chiede l'abrogazione della legge 99/2009 nella parte in cui prevede che in Italia venga riavviata la produzione di energia elettrica attraverso la tecnologia nucleare ha avuto un percorso totalmente diverso, essendo stato presentato da una forza politica oggi presente in Parlamento. Nonostante ciò, già da tempo diverse associazioni ambientaliste stanno promuovendo una campagna di informazione e contrasto verso questa decisione governativa riunendosi nel coordinamento “Fermiamo il nucleare” che è stato promotore del corso dello scorso anno di una legge di iniziativa popolare per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Si è cercato, così, di declinare la contrarietà all'energia atomica in positivo individuando nelle fonti energetiche rinnovabili il settore strategico di maggior sviluppo tecnologico ed economico su cui puntare da qui ai prossimi anni. All'indomani del pronunciamento della Corte Costituzionale sull'ammissibilità dei quesiti referendari, che ha ammesso anche quello sul nucleare promosso dalla lista Italia dei Valori, queste stesse associazioni hanno dato vita al comitato referendario “Vota Si per fermare il nucleare” con l'obiettivo specifico di contribuire attraverso le loro organizzazioni a mobilitare quanti più cittadini possibili per favorire la buona riuscita della consultazione referendaria.

Chi di noi oggi esprime l'esigenza di riunire le forze in un unico Comitato aderendo contemporaneamente ad entrambe le campagne nazionali, lo fa perché vede focalizzarsi in un'unica scadenza due importanti battaglie e questioni sulle quali si gioca l'avvenire dei nostri territori e della nostra democrazia.
D'altronde, il concetto di acqua bene comune, e quindi di bene la cui fruizione è inscindibile dall'esercizio di un diritto fondamentale, ci invita a ragionare su un concetto di bene comune più generale che riunisce altri beni comuni come l'energia, la tutela della salute e della qualità del territorio e dell'ambiente e, quindi, ad inserire la campagna contro l'atomo in quello stesso percorso civile e politico di partecipazione democratica che ci ha coinvolti sul tema dell'acqua.

Invochiamo l'unitarietà delle componenti della società civile locale con la consapevolezza di quanto difficile sia oggi riuscire a coinvolgere i cittadini e spingerli ad esprimere la propria opinione nel merito delle due tematiche che saranno oggetto della consultazione.

Negli ultimi anni, infatti, nonostante il referendum rappresenti l'unica forma di democrazia diretta a disposizione dei cittadini, questo strumento è stato depotenziato e reso inefficace dai tranelli posti dai Governi.

Distinguere, infatti, come avviene purtroppo in questi giorni, le consultazione referendarie dalle altre occasioni di esercizio del voto di rappresentanza significa non attribuire alla partecipazione diretta dei cittadini la giusta dignità politica.

La politica, quella con la “p” minuscola, dei Governanti e rappresentanti del popolo, cercano depotenziare questo strumento delegittimando la politica con la “P” maiuscola esercitata direttamente con la partecipazione dai cittadini. Si cerca così di sfruttare meglio il consenso elettorale ed il voto di appartenenza sottraendo al proprio elettorato la capacità di fornire importanti indirizzi per la futura azione amministrativa e di governo.

Si manipola il risultato referendario facendo leva sullo scollamento e la sfiducia verso la partecipazione all'elettorato attivo prodotto dalla logorante mediocrità di certi dibattiti politici istituzionali e dalla mala gestione della cosa pubblica, salvo poi invocare il mandato elettorale concesso dai cittadini per legittimare anche provvedimenti di carattere personalistico.

La richiesta che viene avanzata in questi giorni dal “Comitato 29 maggio” affinché le consultazioni referendarie vengano accorpate al secondo turno delle elezioni amministrative, al cui appello ci sentiamo di aderire, è una richiesta di buon senso politico e di “buona amministrazione”.
Da una parte, infatti, i temi posti all'ordine del giorno dai referendum saranno inevitabilmente oggetto di confronto nel corso delle campagne elettorali locali, essendo la gestione del servizio idrico ed il nucleare temi che coinvolgono la gestione amministrativa degli enti ed il futuro dei singoli territori. Non ha senso, quindi, che il consenso elettorale, che si dovrà esprimere anche in ragione delle posizioni assunte dalle diverse liste su queste questioni, venga posticipato ad un ulteriore consultazione.
D'altra parte con tale decisione il Governo disattende al principio di economicità sprecando 350 mila euro di risorse pubbliche solo per mero calcolo politico, somme che in questa fase di crisi economica potrebbero essere meglio spese per sostenere la ripresa o beneficiare i lavoratori che in queste ore perdono il proprio posto di lavoro.

Per tutte queste ragioni chiediamo alle associazioni, ai comitati locali, alle organizzazioni sindacali e di categoria di tutta la Provincia di aderire al “Comitato per i SI” inviando una mail a : comitatopontinoperisi@gmail.com   per creare così una vasta e diffusa mobilitazione civile in sostegno alle nostre ragioni.

Al Comitato potranno aderire solo e soltanto soggetti ed organizzazioni non impegnate nella campagna elettorale mentre le liste potranno se vorranno costituirsi in un gruppo d'appoggio, così come è stato fatto nella campagna nazionale per i due referendum sull'Acqua.

Firmato
I promotori del Comitato “Per i SI”