sabato 18 giugno 2011

IL QUORUM HA BATTUTO FORTE … ADESSO SI CAMBIA GESTIONE!

COMITATO PROVINCIALE DIFESA ACQUA PUBBLICA LATINA

Comunicato stampa del 18 giugno 2011

C’è chi non credeva più nello strumento referendario e l’ha deriso. Chi ha voluto non impegnarsi. Chi scientemente ha sperato che i cittadini andassero al mare. Chi ha remato contro. C’è chi da anni ha perseguito il tema delle privatizzazioni e/o liberalizzazione che dir si voglia e non ha avuto il coraggio di difenderlo durante la campagna referendaria.

IL REFERENDUM C’È STATO.

IL RISULTATO È CHIARO. IL POPOLO HA DECISO.

Lo strepitoso successo, costruito per anni con l’impegno costante nel nostro territorio dai cittadini in prima persona, ci assegna oggi un grande compito di responsabilità affinché la volontà popolare venga rispettata. Di là dai tecnicismi delle leggi sull’acqua oggi abrogate, il contenuto politico dei quesiti ha visto una risposta di massa che definitivamente ha detto NO alla la privatizzazione dei servizi locali d’interesse generale, e in primis a quello della gestione delle nostre acque pubbliche. Un secondo NO ancora più forte si è espresso contro la possibilità di lucrare attraverso la gestione del servizio idrico.

Oggi rispetto alla volontà popolare così chiara, per il nostro territorio, che da anni ha già subito la privatizzazione dell’acqua come scelta politica scellerata, noi abbiamo il compito di portare a compimento il mandato referendario.

Un compito che siamo pronti a condividere con gli amministratori che onestamente vorranno rispettare la volontà popolare così ampiamente diffusa su tutto il territorio.

Le persone hanno chiaramente votato per il merito “politico” dei quesiti referendari senza l’influenza dei rispettivi partiti di riferimento e questa maturità ha sorpreso tutti e fatto comprendere che questioni fondamentali possono essere condivise in modo trasversale.

Il risultato referendario oggi non lascia dubbi e noi interpretando a pieno il voto referendario, come Comitato provinciale difesa acqua pubblica di Latina (che raggruppa tutti i comitati locali dell’ATO 4), non possiamo che invitare Acqualatina ad abbandonare bonariamente la gestione del servizio idrico.

Un invito rivolto specialmente al partner privato Veolia.

Un socio industriale con grandi interessi finanziari che per anni l’ha fatta da padrone con l’aiuto di una classe politica impreparata, conciliante, connivente e un’altra che è rimasta a guardare facendo solo da eco agli scandali dell’acqua denunciati da inquirenti e/o dai comitati cittadini.

RISPETTANDO LA VOLONTÀ ESPRESSA DAI CITTADINI

OGGI, SI CAMBIA PAGINA

Invitiamo quindi i Sindaci a schierarsi al fianco dei comitati locali, e seguendo l’esempio di Aprilia, ad avviare senza indugio gli atti per la riappropriazione degli impianti e delle reti, vista l’ormai conclamata situazione d’illegittimità e inadempienza ampia e diffusa della gestione.

Illegittimità causata dalla mancata approvazione della Convenzione di gestione da parte dei Consigli comunali dei Comuni facenti parte dell’ATO, oltre che dalla mancata discussione e approvazione dei bilanci della società partecipata da parte dei Consigli comunali. Illegittimità ormai dichiarate giudiziariamente: dalle sentenze rispetto all’emissione delle cartelle esattoriali tramite Gerit, dalla sentenza (attualmente esecutiva) nel contenzioso contro i Consorzi di Bonifica, senza trascurare le sentenze sulle cause avviate contro i Comuni considerati “ribelli” e contro la Regione Lazio; quest’ultima “rea” nel 2008 di aver sollevato ben 27 difformità gestionali rispetto a quanto stabilito dalla legge!!!

Non vi è dubbio che il colposo e mancato controllo (mai una verifica sull’attuazione del contratto!!!) sull’operato del gestore oggi ci porta a chiedere le immediate dimissioni del Responsabile della Segreteria Tecnico Operativa Ing. Sergio Giovanetti, visto il sistematico e palese atteggiamento di accondiscendenza nei confronti di Acqualatina. Tra l’altro per quanto noto non risulta che il contratto di proroga dell’incarico dirigenziale, scaduto nel gennaio 2009, sia stato controfirmato dal Presidente della Regione, unico soggetto autorizzato alla nomina e/o alla riconferma.

Infine, non appena l’abrogazione delle leggi sottoposte al quesito referendario saranno pubblicate in gazzetta ufficiale, diffideremo il CONVIRI (Commissione Nazionale Vigilanza Risorse Idriche), affinché immediatamente sia tolta dalle bollette la remunerazione del 7% del capitale investito (quesito referendario n.2).

Saremo vigili affinché non ci siano le solite “furbizie” targate acquapoliticapontica che proveranno a far rientrare il 7% sotto forma di altri costi da addebitare ai cittadini. Le alchimie contabili e tariffarie del passato docet!

Tutti i cittadini che da giorni ci stanno ringraziando per il nostro lungo impegno e che sentono la vittoria referendaria come l’inizio di un cambiamento anche nella nostra provincia, non vanno delusi e noi non lasceremo che la cattiva politica tradisca il voto referendario per lanciare segnali che vogliono avvilire e scoraggiare l’impegno civico.

Da più parti i cittadini ci dicono che terranno stretta “con i denti” la volontà chiara e inequivocabile del voto referendario e si dicono pronti a seguire la disobbedienza civile sul pagamento delle bollette ad Acqualatina e percorrere la strada intrapresa da anni dai coraggiosi cittadini di Aprilia che sono stati da esempio di resistenza civica a “mani nude” in tutt’Italia.

Noi però vogliamo sperare che gli amministratori capiscano che il monito del successo referendario ha dato loro un compito non rinviabile e quindi confidiamo che il loro impegno concreto entro l’estate e fin dalle prossime settimane possa evitare che siano ancora i cittadini da soli a portare a compimento la volontà popolare.

Comitato provinciale difesa acqua pubblica.

venerdì 17 giugno 2011

Abbiamo vinto! Ecco le prossime mosse del Comitato provinciale difesa acqua pubblica

Resoconto della riunione del Comitato provinciale difesa acqua dei giovedì 16 giugno

La riunione che si è svolta ieri giovedì 16 giugno presso la sede di Legambiente a Latina del Comitato provinciale difesa acqua pubblica aveva essenzialmente lo scopo di indire una conferenza stampa del Comitato e stabilire un primo piano d'azioni per proseguire verso la ripubblicizzazione del servizio idrico nell'ATO4-Lazio Meridionale.

Attraverso la conferenza stampa che si terrà (domani) sabato 18 giugno a partire dalle ore 10:30 presso la sede dell'associazione Rinascita Civile in corso della Repubblica 265 (porticato difronte Palazzo M) si cercherà di evidenziare la netta importanza che hanno giocato i cittadini attraverso le loro forme di autorganizzazione nell'ottenere la vittoria al referendum di domenica 12 e lunedì 13, senza per questo scendere particolarmente in polemica con quanti nelle ore successive al risultato referendario e in questi giorni hanno cercato di porre "politicamente" un cappello alla vittoria referendaria. Pur sapendo la netta differenza che c'è di vedute con alcune di queste forze politiche si preferisce soprassedere da questo punto di vista.
Durante la conferenza stampa verranno, invece, delineate alcune richieste ed obiettivi del Comitato tra cui soprattutto l'uscita di Veolia dal pacchetto azionario di Acqualatina entro la fine di settembre, termine oltre il quale il Comitato intende estendere la campagna di disobbedienza civile svoltasi ad Aprilia replicando in tutta la Provincia lo sciopero delle bollette. Nell'immediato si chiederanno le dimissioni di Giovannetti della segreteria tecnica della ATO, che pare abbia anche un deficit di legittimazione dal punto di vista del rinnovo dell'incarico. E' importante che, almeno per ora, non si lasci intendere che il Comitato invita a non pagare la bolletta. Meglio attendere che vengano chiarite alcune questioni in sede amministrativa e giudiziaria.
Da punto di vista giudiziario infatti si attendono novità dalla Cassazione in relazione ai contenziosi aperti dalla Provincia verso i Comuni "ribelli" ed anche sulla questione delle cartelle esattoriali della Gerit s.p.a. (società di recupero crediti dello Stato a cui fa riferimento Acqualatina quando deve trattare i "morosi").
Il piano d'azioni che il Comitato intende mettere in campo nelle prossime settimane e per i prossimi mesi prevede:
- lavorare in stretto rapporto con gli amministratori che hanno mostrato la propria avversione verso Acqualatina e stimolarli con l'aiuto del Comitato ad adottare azioni concrete verso la ripubblicizzazione del servizio. In tal senso l'esperienza di Aprilia e del suo Sindaco fanno da apripista. A tal proposito Ss intende organizzare un tavolo di confronto tra i sindaci con la partecipazione del Comitato. In questa azione verso gli amministratori sono state vagliate anche le ipotesi di azioni popolari di pressione verso i Consigli comunali ed anche di vera e propria diffida extra-giudiziale verso i singoli consiglieri comunali se nella loro azione dovessero continuare ad agire come se nulla fosse.
- per agevolare la partecipazione dei singoli alla campagna per la ripubblicizzazione si è pensato di organizzare dei seminari di approfondimento in cui le questioni più tecniche, fin'ora ad appannaggio di pochi che se ne sono occupati, diventino di più largo dominio. A tal proposito si è pensato anche alla stesura di un vademecum su "Che fare ora?". E' importante non perdere la fiducia delle persone e far capire che il Comitato si sta muovendo e che presto se ne vedranno i risultati. Anche per questo è importante imporre alle amministrazioni ed al Gestore delle "scadenze" entro le quali rispondere alle rivendicazioni del Comitato. E' consigliabile in questa fase rinfrescarsi alla mente due documenti che possono rappresentare un riferimento per i successivi passi da compiere: la Exit strategy da Acqualatina, stilata nel 2005 dal Comitato e la legge di iniziativa popolare di ripubblicizzazione del servizio idrico.
- sarà importante anche coinvolgere i sindacati e i lavoratori della Società organizzando degli incontri con i rappresentanti delle diverse sigle sindacali in modo da sciogliere il nodo del mantenimento dei livelli occupazionali all'interno della Società e che potrebbe giocare a nostro svantaggio ed essere utilizzata strumentalmente per discreditare le nostre ragioni.

Durante la Conferenza stampa di domani sabato 18 giugno, che ricordo ancora, si svolgerà a partire dalle ore 10:30 presso la sede dell'associazione Rinascita Civile in corso della Repubblica 265 (porticato difronte Palazzo M) i portavoce del Comitato provinciale difesa acqua pubblica verranno approfonditi gli altri aspetti che in questa relazione non è stato possibile trattare.
Invito quindi tutti a prendervi parte poiché servirà soprattutto a noi per capire dove andare e come muoverci.

Alessandro Loreti

lunedì 13 giugno 2011

A Latina “SI” viaggia al 57,50%. Via Acqualatina S.p.a, avanti con le rinnovabili e basta soprusi!!

COMUNICATO STAMPA

Mentre scriviamo questo comunicato stampa il dato di affluenza nazionale alla consultazione referendaria appena conclusa, anche se non ancora definitivo, lascia intendere un netto superamento del quorum con una soglia del 57%.

Dato straordinario visto il fatto che non si raggiungeva il quorum in un referendum da almeno 15 anni.

Ancor più straordinario il dato ufficiale di affluenza a Latina dove con il 57,50% il Capoluogo pontino può a tutto diritto dire di aver fatto il suo proprio dovere per affermare i principi dell'acqua bene comune, che un modello di sviluppo energetico alternativo al nucleare è fattibile ed auspicabile e che la giustizia è uguale per tutti.

Questo dato ci inorgoglisce particolarmente perché è stato ottenuto anche grazie al nostro lavoro come Comitato. Un lavoro fatto dal basso e in modo volontario da militanti ed attivisti di associazioni, organizzazioni civiche e semplici cittadini senza l'ausilio di alcuna forza politica.

E' un risultato ottenuto anche se con pochi mezzi a disposizione, con la pazienza e la fatica immane di chi deve suddividere il proprio impegno civico con gli impegni della vita quotidiana e contro un città indifferente e a volte scostante, ma che stavolta ha lasciato intendere che esiste una Latina migliore di quella che abbiamo conosciuto fin qui.

Questa esperienza è e resterà un esempio di democrazia e partecipazione che dovremmo mettere a frutto nei prossimi giorni, settimane e mesi affinché l'indicazione proveniente da questa consultazione si traduca in una forte pressione nei confronti della classe politica di questo territorio in direzione di una netta e totale fuoriuscita dei privati di Acqualatina e dell'avvio di un processo di ripubblicizzazione del servizio idrico ove questo patrimonio di partecipazione civica possa trovare spazio in un nuovo modello di servizio pubblico partecipato, appunto, e democratrico.

Questo forte segnale di consenso ai principi ispiratori di questa campagna referendaria ci dimostra come il lavoro svolto negli anni contro Acqualatina e per l'acqua pubblica abbia coinvolto le coscienze e la sensibilità dei cittadini che se potessero oggi stesso direbbero chiusa l'esperienza della S.p.a. mista pubblico-privata. Finito il capitolo delle vessazioni e delle carte truccate. Finite le cialtronerie e le menzogne che ci hanno voluto far bere, soprattutto (e non solo) sulla presenza dell'arsenico nelle acqua. Ora chi gestisce la Società dovrà rendere veramente conto del suo operato. Da oggi stesso prepariamo la rincorsa per dare la spallata definitiva a questo carrozzone lottizzato , clientelare e dilapidatore di soldi, che non ha fatto altro che socializzare le sue perdite e privatizzarne i guadagni.

Da oggi continueremo sulla strada della promozione delle energie rinnovabili e per chiedere trasparenza in merito alla gestione dell'impianto nucleare di B.go Sabotino e a chiedere, in virtù del primo quesito sui servizi pubblici locali, che venga sciolta la società Latinambiente e che venga reso pubblico il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti.

Da non sottovalutare neppure, rispetto alla situazione locale, il risultato del quarto quesito sulla giustizia che si erge come monito a quegli esponenti della classe politica pontina provinciale che anche questi giorni hanno provato ad attaccare i giudici.

Per concludere, questo voto referendario ci dice che quando si va al di là degli steccati politici il buon senso dei cittadini emerge e si impone. Ora a noi tutti (cittadini) spetta di tradurre questo risultato politico in azione di cambiamento per il territorio.


Comitato pontino per i SI


comitatopontinoperisi@gmail.il

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